domenica 23 ottobre 2011

COME FARE IL SAPONE: 1 parte

Per creare qualcosa ci vuole innanzitutto tanta passione, entusiasmo e pazienza....una buona dose di motivazione, curiosità e consapevolezza. 

Il sapone ha le sue regole quindi dedico poche righe di note cautelative che dovrete prendere in considerazione prima di iniziare la produzione, visto che andrete a maneggiare sostanze che possono provocare ustioni. Ma non spaventatevi, il procedimento all'atto pratico è più semplice di quel che pensate. Nella preparazione del sapone lavoreremo due elementi: i grassi (che sono degli acidi dal punto di vista chimico) e una base alcalina sciolta in acqua (idrossido di sodio, conosciuto come soda caustica). La reazione chimica di questi due elementi, uniti tra di loro, provoca il processo di saponificazione.


PRIMA DI INIZIARE

Le precauzioni da seguire sono rivolte in particolar modo alla soda caustica, sostanza come dice il suo nome caustica e tossica, che a contatto con la pelle o gli occhi può causare ustioni:

- Tenete il barattolo della soda sempre chiuso e lontano dalla portata dei bambini

- Usate, guanti di plastica, una mascherina e occhiali di protezione quando maneggiate le scaglie di soda caustica e la miscela di grassi e soda. 

- Proteggete la zona di lavoro mentre fate il sapone, evitate di inalare le esalazioni e tenete l'ambiante ben aerato. 
- Versate la soda caustica nel liquido per farla sciogliere e MAI IL CONTRARIO, altrimenti la reazione chimica provocherà un esplosione di schizzi pericolosi. 
- In caso di contatto con la soda, neutralizzate gli effetti reattivi con dell'aceto, che terrete sempre a portata di mano. 
- Usate contenitori e attrezzi che poi non verranno più destinati all'uso alimentare, ma che userete solo per fare il sapone. 

I GRASSI
Possono essere oli o grassi di origine animale o vegetale. Ognuno ha le sue proprietà e conferiscono al sapone la propria caratteristica. I principali oli usati dai mastri saponieri sono, olio di oliva (l'olio per eccellenza per le sue qualità simili al sebo umano), l'olio di cocco (per conferire al sapone una bella schiuma). Lo strutto, olio di palma, olio di soia, olio di girasole,  che potrete scegliere e utilizzare nelle ricette in base alle loro proprietà.

LA BASE ALCALINA
Viste le precauzioni da prendere abbiamo capito che è un elemento ustionante e va trattata con le giuste attenzioni, nonchè dosata nella giusta quantità. La soda caustica in scaglie o in perle si trova facilmente dal ferramenta oppure al supermercato (non confondetevi con la soda in polvere per pulire casa). Per ogni tipo di olio esiste un indice di saponificazione e per i saponi fatti in casa, solitamente, la relativa percentuale di soda viene diminuita dal 3% al 6% (detto anche "sconto della soda") per evitare di mettere una quantità eccessiva e rendere il sapone caustico per la pelle. La soda versata nel liquido (acqua demineralizzata o altro liquido) crea una reazione e ne fa aumentare la temperatura che supera i 90° gradi ed esala fumi tossici da non inalare.  

ADDITIVI
Sono facoltativi e vengono aggiunti per personalizzare il sapone in base ai propri gusti. 
I coloranti, le profumazioni, additivi vari, si scelgono in base a ciò che volete realizzare ed il suo utilizzo. Il sapone fatto in casa si può colorare con coloranti alimentari, terre cosmetiche,  spezie come il curry, il cacao, la cannella. Potete profumare con fragranze cosmetiche oppure oli essenziali, infusi di erbe e per fissare il profumo aggiungere cucchiaino di amido di riso.  Se aggiungete argilla, crusca tritata, creerete un effetto esfoliante. Al posto dell'acqua potete usare latte vaccino o vegetale, succo di frutta o di verdura, infusi, ma tenete conto che il latte e le sostanze a base alcolica con il calore alzano la temperatura al massimo sobbollendo più dell'acqua, quindi prima di usare latte o alcol mettete il liquido nel congelatore e utilizzatelo come una granita. La soda smorza il suo calore e non aumenta più del dovuto.  

METODO  A FREDDO  O  A  CALDO
Per fare il sapone in casa potete usare due metodi: a freddo o a caldo.
Sono validi entrambi ma personalmente preferisco il metodo a freddo, un processo più lungo, anche se dal nome ci potremmo aspettare il contrario.   
Lavorare con il metodo a freddo significa portare le due fasi, i grassi e la soluzione di soda, ad una temperatura intorno ai 45°-50° gradi, unirle e utilizzare lo stesso calore di reazione in modo da formare il gel, lasciando stagionare per circa tre settimane affinchè si inneschi la saponificazione. Con il metodo a freddo prima di due settimane il sapone non si può utilizzare. 
Con il metodo a caldo l'innesco della saponificazione avviene con il calore che procuriamo mantenendo la miscela intorno agli 80° gradi. E' meno laborioso (dipende dai punti di vista) e dopo essersi solidificato nello stampo è pronto per l'uso nel giro di due/tre giorni, ma la sua consistenza è meno fluida e meno malleabile rispetto al metodo a freddo. 

IL NASTRO
Il momento tanto atteso mentre si fa il sapone è la traccia detta anche "nastro". Dopo aver unito le due soluzioni (grassi e soda) si frulla il composto che inizia ad emulsionarsi (la miscela cambia colore schiarendosi, tipo crema pasticcera) diventando sempre più cremoso. Sollevando il frullatore e facendo colare un pò di miscela vedrete che resta in superficie e tende ad affondare dopo pochi secondi. Avete raggiunto il nastro. A questo punto potete unire tutto ciò che è termolabile e gli additivi desiderati: oli essenziali, burri, fragranze, colori, erbe secche, nutrienti etc.


IL GEL

E' la reazione chimica della saponificazione che trasformerà il sapone in una massa lucida e gelatinosa. La fase del gel avviene con il calore che procuriamo durante il metodo a caldo (nella pentola sul fuoco) o che manteniamo nel metodo a freddo (in un contenitore chiuso e avvolto da una coperta).  Non sbirciate sotto la coperta per non interrompere il processo, i saponi che non vanno in gel maturano in più tempo e possono essere aggressivi per la pelle. 

ATTREZZATURA
La bilancia dovete averla per forza, così come il termometro per i liquidi, di quelli che misurano almeno fino a 100° gradi centigradi. Procuratevi contenitori di plastica o di vetro per miscelare il sapone. Mescoli di legno e stampi in silicone (i miei preferiti), legno, plastica, cartoni del latte riciclati.  Un frullatore ad immersione non deve mancare nella vostra attrezzatura. Non colate mai il sapone in stampi con patina antiaderente o in alluminio, in tal caso foderateli con carta forno o cellophan.  

RICETTE
Decidete innanzitutto cosa volete fare  e poi dedicate qualche minuto alla formulazione della ricetta, scegliendo i grassi che preferite utilizzare calcolando la rispettiva soda. A breve vi metterò una tabella di calcolo per conteggiare la soda, e un utilissimo calcolatore automatico,  così potrete formulare con facilità la ricette dei vostri saponi.  Ma il primo passo da fare è quello di iniziare copiando formule già fatte: copiate ciò che gli altri hanno già sperimentato in modo da far pratica e successivamente sbizzarritevi a creare il "vostro" sapone personalizzato. 


Avete qualche domanda da fare?  Fatela :))

sabato 22 ottobre 2011

LA TRADIZIONE DEL SAPONE FATTO IN CASA

Quella profumata saponetta che regnava sovrana sui lavelli delle nostre nonne e delle nostre mamme non si vede più...ma dov'è finita?
Eppure da piccola ricordo che mia madre sceglieva "la saponetta" come io scelgo il sapone liquido oggi...anche se, a differenza di mia madre, spesso ho fatto le mie scelte sul "contenitore che si intonava con i colori del bagno -  il dispenser ricaricabile da poterci travasare i saponi liquidi più economici del pianeta - scegliendo il profumo che mi ispirava di più"  mai, e dico mai, ho tenuto conto di quello che usavo e dove sarebbe finito, purtroppo.
La mia convinzione ad usare "la saponetta liquida" iniziò dal fatto che il sapone in quel formato sarebbe stato più igienico. Non la toccano tutti, non sbava sul portasapone e sul lavello, non vedo più gli aloni grigi dello sporco che lascia sempre qualcuno....e convinta di tutto ciò non ho mai tenuto conto di quello che usavo e dove sarebbe andato a finire, senza biodegradarsi completamente.

"Questo è il pentolone dove tua nonna bolliva il sapone" disse mia madre mentre rovistavamo in soffitta, togliendomi una vecchia e annerita pentola dalle mani. Profumava ancora di qualcosa, di sapone, forse sentivo aromi e profumi, dopo tanti anni la storia e la tradizione del sapone fatto in casa era li davanti ai miei occhi, vedevo l'immagine sorridente di mia nonna e mille pensieri che mi frullarano per la testa.
Il sapone fatto in casa era economico e non veniva usato solo per lavare i panni, si facevano anche panetti per lavare il corpo tipo "sapone da bagno e capelli" e a sentire chi l'ha usato, riusciva benissimo nell'intento a lavare in modo naturale e semplice.

Pensando che fosse difficile bollire e sobbollire grassi e sostanze caustiche ho fatto passare alcuni mesi prima di decidermi a fare il primo sapone. Non sono un'esperta saponificatrice, anche se spero di diventarlo prima o poi, ma ho tutta la buona volontà di usare materie prime che in primis fanno bene alla mia pelle e non danneggiano il futuro della mia terra. La tradizione unita alla soddisfazione di produrre il sapone in casa "fatto con le mie mani" è una vera poesia.....vuoi mettere l'emozione di attendere che solidifichi e stagioni per poi usarlo la prima volta, avvolgendosi di morbida schiuma profumata di pulito, invece di premere l'erogatore del liquido "chissàcosacedentro"?

sabato 15 ottobre 2011

SAPONE VANIGLIA E CIOCCOLATO


Sapone vaniglia e cioccolato

Ingredienti:

189 g  Strutto
  90 g  Olio di Cocco
  64 g  Olio di Soia
  50 g  Olio di Mandorle dolci

  55 g   Idrossido di Sodio ( soda caustica)
142 g  Acqua demineralizzata

Un cubetto di coccolato fondende e cacao amaro, vanillina
colorante giallo
olio essenziale di vaniglia e cocco
un cucchiaino di amido di mais





8% surgrassante (sconto soda) -  28% concentrazione
64 iodio - 147  INS -  valori dalla durezza al condizionamento: 49-50-50-50-50

Procedimento:


1- Versare gli oli in un recipiente in pirex e scaldare sul fuoco

2- Mettere l'acqua in un altro recipiente e versare sopra la soda caustica.

3- Fare scendere la temperatura delle due miscele a 45° ( o 50°) e unire la soda agli oli. Miscelare con il minipiner fino al raggiungimento del nastro (fantastico nastro!)

4- Dividere il sapone in due contenitore e in una metà unire la vanillina, il colorante giallo e l'olio essenziale di vaniglia e cocco. Nella metà restante aggingere il cioccolato fondente e un cucchiaio di cacao amaro. Dare un'ultima emulsionata con il minipiner prima di colare nello stampo.

5- Versare il sapone alla vaniglia in uno stampo rettangolare e alternare con il sapone al cioccolato.


Commenti personali:
La dose di questo sapone è di 600 gr totale, sufficiente per uno stampo in silicone rettangolare. Ho decorato la superficie con riccioli di sapone, stelline di zucchero e brillantini. Dopo 24 ore l'ho tirato fuori dallo stampo e tagliato a fette come un dolce. Il profumo della vaniglia e del cioccolato sono meravigliosi e la formula di questo sapone è spettacolare!! potete usare questa ricetta per sbizzarrirvi a creare con colori e aromi a piacere...ne vado fiera e sono molto soddisfatta della riuscita.

mercoledì 5 ottobre 2011

SAPONE TUTTA LAVANDA

Sapone tutta lavanda

 Ingredienti:

500 g  Olio di Oliva

  64 g  Idrossido di Sodio (soda caustica)
150 g  Infuso di fiori di lavanda

3 cucchiaini di fiori di lavanda
1 cucchiaino di amido di riso
Olio essenziale di lavanda q.b.

Procedimento:


1- Scaldare l'olio in un contenitore pirex

2- Preparare un infuso di fiori di lavanda e quand'è freddo versare in un altro contenitore unendo la soda caustica

3- Quando le due miscele raggiungono la stessa temperatura di 45° versare la soluzione di soda nell'olio e miscelare con il minipiner fino al raggiungimento del nastro

4- Al nastro aggiungere i fiori di lavanda, l'amido di riso (fissatore profumo) e olio essenziale di lavanda.

Commenti personali:
Un classico e intramontabile sapone, sia per il profumo che per la semplice formulazione. Chi non ha mai provato a saponificare e vuole cimentarsi in questa nuova esperienza, può iniziare da questa ricetta che le farà realizzare un sapone delizioso al tatto e lo spirito. La lavanda, nota per le sue proprietà rilassanti e rigeneranti, vi accompagnerà per tutto il procedimento....per me è stato come miscelare su una nuvola profumata di belle emozioni.

martedì 4 ottobre 2011

IL MIO PRIMO SAPONE GELSOMINO E ROSA

Sapone gelsomino e rosa
Ingredienti:


500 g  Olio di Oliva
100 g  Olys (olio di cereali misti e frutti)
  75 g  Olio di Mandorle dolci
  50 g  Olio di Soia
  15 g  Olio di Jojoba

  96 g  Idrossido di Sodio (soda caustica)
225 g  Acqua demineralizzata

Olio essenziale di Gelsomino e Legno di Rosa q.b.
Un cucchiaino di amido di riso (per fissare il profumo)

Procedimento:

1- Scaldare gli oli in un contenitore pirex

2- Versare l'acqua in un altro contenitore e unire la soda caustica

3- Quando le due miscele raggiungono la stessa temperatura di 45°, versare la soluzione di soda negli oli e miscelare con il minipiner fino al raggiungimento del "nastro"

4- Al nastro aggiungere l'amido di riso e gli oli essenziali di gelsomino e legno di rosa.

Commenti personali:
La scelta dei grassi è importante per la riuscita di un buon sapone, non solo bello da vedere ma anche funzionale. Oltre alla scelta dei grassi anche le dosi influiscono sostanzialmente sulla riuscita di un buon sapone. Ho imparato con il tempo, questo è appunto il mio primo sapone, a calcolare ed equilibrare gli ingredienti per realizzare un sapone con tutte le sue caratteristiche ottimali: bassa quantità di iodio (per una maggiore conservazione) durezza, bolle, persistenza, pulizia e condizionamento. Il sapone al gelsomino e rose è poetico e delizioso al tempo stesso ma non è il mio sapone perfetto....